Chi è affetto da ernia iatale deve seguire una adeguata alimentazione, diventa molto importante sapere cosa mangiare e cosa evitare. Sebbene l’ernia iatale possa essere asintomatica, in altre persone i sintomi sono ben chiari. Stiamo parlando di dolore e bruciore allo stomaco, digestione lenta, dispepsia, stipsi e diarrea, reflusso gastroesofageo. Se avete questi sintomi sarà meglio fari controllare, al fine di iniziare una cura ed una dieta specifica.
Ma attenzione: chi ha l’ernia iatale deve anche sapere cosa mangiare e cosa evitare. Consigliamo di evitare alcool, caffè, cioccolato, ma anche cibi piccanti e cipolle. Tutti questi cibi, infatti, vanno ad aumentare l’acidità gastrica.
Anche i grassi fanno molto male ed è per questo motivo che si dovrebbero limitare, così come si dovrebbero limitare le quantità di cibo che si ingeriscono. Si consiglia, inoltre, di cercare di perdere peso e di non coricarsi o stancarsi immediatamente dopo il pranzo, onde evitare di bloccare la digestione. Anche smettere di fumare è un ottimo alleato per la cura dell’ernia iatale. Via libera, invece, a una dieta sana, a tanta acqua (che fa sempre bene) e a una vita equilibrata e senza troppi eccessi. Gli effetti dell’ernia iatale si possono mitigare in questo modo, ma se lo si desidera ci si può anche operare.
L’ernia ietale altro non è che uno scivolamento di una parte dello stomaco dalla cavità addominale a quella toracica. Se vi state chiedendo tecnicamente come accade, diciamo subito che l’apertura che congiunge l’esofago e lo stomaco, il cosiddetto iato esofageo, si allarga e questo permette lo scivolamento di cui sopra. Per essere precisi, ci sono tre tipologie di ernia: oltre a quella da scivolamento in senso stretto, c’è anche quella fissa che, però, è molto poco frequente e che si verifica quando una piccola parte dello stomaco rimane intrappolata nella cavità del torace. C’è anche un’ernia mista, che riprende le caratteristiche di entrambe le tipologie sopra citate.
Quali sono le cause dell’ernia iatale? A dire il vero non si sa, anche se ci sono moltissime persone che ne soffrono, anche senza saperlo. Si pensa ci possano essere delle cause di natura genetica, ma ovviamente ci sono dei fattori che possono aggravare il tutto: primo tra tutti l’obesità.